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Categoria: PRELAZIONE

Cassazione, ordinanza 27 gennaio 2011, n. 2019, sez. III civile

Contratti agrari - Diritto di prelazione e di riscatto - Qualifica di coltivatore diretto - Nozione - Condizioni - Criteri di valutazione - Individuazione.


La qualifica di coltivatore diretto, in relazione al requisito della "coltivazione abituale" previsto dall'art. 31 della legge 26 gennaio 1965, n. 590, in linea generale e, quindi, anche ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione e di quello succedaneo di riscatto, può essere attribuita anche a chi svolge altra attività lavorativa principale, poiché non è richiesto che l'attività di coltivazione sia esercitata professionalmente ovvero in modo tale che costituisca la principale fonte di reddito del soggetto, risultando sufficiente che sia abituale, intendendosi questo requisito quale normale ed usuale svolgimento di lavori agricoli, in maniera tale che l'attività agricola venga realizzata in modo stabile e continuativo prevalentemente con lavoro proprio o dei componenti della propria famiglia, traendo da tale attività un reddito, anche se secondario.
Riferimenti normativi: Legge 26/06/1965 n. 590 artt. 8 e 31; Legge 14/08/1971 n. 817 art. 7.
Massime precedenti Conformi: n. 1107 del 2006.

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