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* Cassazione, sentenza 5 dicembre 2016, n. 24747, sez. VI - 2 civile

CONTRATTI – VENDITA - Preliminare – Caparra – Assegno – Non coperto da provvista -Promissario acquirente – Risoluzione per inadempimento – Annullamento – Necessità - Fondamento.

La caparra può ben essere costituita mediante la consegna di un assegno bancario anche se l’effetto proprio della caparra si perfeziona al momento della riscossione della somma recata dall’assegno, e quindi salvo buon fine.

In caso di pagamento effettuato mediante assegni di conto corrente, l’effetto liberatorio si verifica con la riscossione della somma portata dal titolo, in quanto la consegna del titolo deve considerarsi effettuata, salvo diversa volontà delle parti, pro solvendo; tuttavia, poiché l’assegno, in quanto titolo pagabile a vista, si perfeziona, quale mezzo di pagamento, quando passa dalla disponibilità del traente a quella del prenditore, ai fini della prova del pagamento, quale fatto estintivo dell’obbligazione, è sufficiente che il debitore dimostri l’avvenuta emissione e la consegna del titolo, incombendo, invece, al creditore la prova del mancato incasso, la quale, pur costituendo una prova negativa, non si risolve in una probatio diabolica, in quanto, avuto riguardo alla legge di circolazione del titolo, il possesso dello stesso da parte del creditore che lo ha ricevuto implica il mancato pagamento.