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Cassazione, sentenza 26 giugno 2018, n. 16795, sez. VI – 2 civile

CONTRATTI – VENDITA - Vendita immobiliare – Contratto preliminare – Vincolo di destinazione dell'alloggio promesso in vendita Contenuto in una nota in calce alle tabelle del Prg Apparenza del vincolo – Esclusione – Risoluzione del contratto per inadempimento del venditore – Sussistenza.

 

 

La conoscibilità di un vincolo di destinazione di un alloggio oggetto del preliminare di vendita va valutata – in concreto – alla luce della natura del vincolo medesimo (consistente in una peculiare destinazione d’uso collegata alla qualità soggettiva degli occupanti) e in considerazione della possibilità dei promissari acquirenti di avvertire la necessità di compiere una preventiva e approfondita verifica di tipo amministrativo; il tutto a fronte dell’esistenza di un titolo concessorio, dell’apparente ordinaria destinazione residenziale dell’edificio e, soprattutto, della mancanza di qualunque indicazione circa l’esistenza del vincolo da parte della promittente venditrice (come è ragionevole attendersi in ragione degli obblighi di correttezza e buona fede che impongono ad ogni parte contraente d’informare la controparte di qualunque circostanza rilevante in relazione all’affare che si va a concludere).