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Categoria: USUCAPIONE

Cassazione, sentenza 4 maggio 2018, n. 10734, sez. II civile

POSSESSO - EFFETTI - USUCAPIONE - Comunione ereditaria - Usucapione da parte del coerede della quota degli altri eredi - Ammissibilità - Condizioni - Possesso a titolo di comproprietà - Mutamento in possesso esclusivo - Necessità.

 

 

Il coerede che dopo la morte del "de cuius" sia rimasto nel possesso del bene ereditario può, prima della divisione, usucapire la quota degli altri eredi, senza necessità di interversione del titolo del possesso; a tal fine, egli, che già possiede "animo proprio" ed a titolo di comproprietà, è tenuto ad estendere tale possesso in termini di esclusività, il che avviene quando il coerede goda del bene con modalità incompatibili con la possibilità di godimento altrui e tali da evidenziare una inequivoca volontà di possedere "uti dominus" e non più "uti condominus". Non è, al riguardo, univocamente significativo che egli abbia utilizzato ed amministrato il bene ereditario e che i coeredi si siano astenuti da analoghe attività, sussistendo la presunzione "iuris tantum" che  abbia  agito  nella  qualità e operato anche nell'interesse degli altri.